La relazione tra i social network e la salute psicologica è un tema sempre più indagato, che stimola la curiosità di scienziati e profani. Gli effetti della rete sulla mente umana sono notevoli, sia quelli positivi che quelli negativi.
Microblogging e psicologia si incontrano nel modo di usare i social media per far fronte agli stati emotivi spiacevoli, come l’ansia sociale. Vediamo i suoi vantaggi sulla mente umana.
Cos’è il Microblogging
Fare microblogging significa condividere sui social network, come Facebook o Twitter, i propri stati d’animo, attraverso dei brevi racconti di sé e delle proprie esperienze. Molte persone accedono ai social con l’intenzione di “sfogarsi”, o comunque di condividere con altre persone ciò che provano. Twitter è un esempio lampante di microblogging: attraverso brevi post (i post su questo social sono tassativamente limitati ad un preciso numero di caratteri), ma anche Facebook e Instagram talvolta vengono usati a mo’ di blog da chi posta foto e testi per rendere partecipi i propri amici di esperienze personali.
Microblogging: racconto la mia esperienza online
Quando le persone vivono delle esperienze, sia positive che negative, spesso le condividono online, attraverso i propri account sui social network. Ad esempio, nell’ultimo periodo si è molto diffusa l’abitudine delle persone di condividere online notizie sul proprio stato di salute o su quello dei propri cari. Una visita andata bene (o male), una guarigione, la perdita di un familiare per malattia…
Condividere le proprie esperienze sulla rete permette di ridurre le emozioni negative, tirarle fuori ed alleggerirsi, confrontandosi con chi ha vissuto esperienze simili o con chi può offrire un supporto.
Microblogging e psicologia: i social network sono meglio degli amici?
Parlarne fa bene, si sa, ma come mai i social vengono preferiti ad un amico in carne ed ossa? Perché sempre più spesso si preferisce raccontare le proprie esperienze sui social network?
Il vantaggio del microblogging sta nel fatto di poter condividere con un vasto pubblico di persone grazie ad un solo post lanciato in rete. Allo stesso tempo, nessuno è realmente chiamato a rispondere alla richiesta di supporto: gli utenti che decidono di rispondere con commenti e suggerimenti, dare spunti di riflessione e supporto, e lo fanno in modo spontaneo.
Uno studio ha dimostrato che le persone che soffrono di ansia sociale sono più inclini ad usare i social network per condividere le loro esperienze al fine di mitigare le emozioni negative. Questa pratica gli permette di tirare fuori le emozioni negative e raffreddarle, ma anche di chiedere l’aiuto degli altri senza sentirsi di peso. Una delle caratteristiche delle persone ansiose, infatti, è quella di non chiedere aiuto per paura di arrecare disturbo e costringere le persone ad ascoltarle.