Sono sempre di più i genitori che popolano il mondo di internet e che quotidianamente pubblicano foto a aggiornamenti sui propri figli. I genitori, e in particolare le mamme sui social network ci aggiornano sui progressi dei pargoletti e ci sommergono di curiosità sulla loro vita.
Ma esistono limiti alla decenza e sconfinamenti nella psicopatologia?
Mamme e social network: confrontarsi e sostenersi
Per molte mamme i Social Network sono uno svago ed uno strumento di condivisione di esperienze ed emozioni. Aprire una pagina Facebook, un blog o un profilo su Instagram è un modo per condividere le paure e le gioie che l’essere madre (o padre, o genitore in generale) comporta.
Sono tantissime le pagine e i gruppi Facebook di madri che si scambiano consigli ed opinioni. Ogni giorno ne nascono di nuovi, e quasi tutti sono super affollati da madri che mettono in rete le loro esperienze quotidiane, dando e ricevendo consigli dalle altre.
Ma non solo le pagine abbondano in rete. Le mamme sui social network aprono anche profili personali, su Twitter ed Instagram ad esempio. Parlare di sé, dei propri figli e della propria vita da mamma, piace molto. Affidare alla rete foto private del proprio ambiente e dei propri figli è diventato un nuovo e redditizio passatempo.
Mamme su internet: il fenomeno dell’oversharenting
In America è stato coniato il termine Oversharenting, che deriva dall’unione di “overshare” (condividere troppo) e “parenting” (genitorialità), per indicare la tendenza dei genitori a condividere la vita dei loro bambini in modo eccessivo ed inappropriato.
Nonostante molte madri condividano pezzi della loro vita intima su internet per dare e ricevere consigli, e quindi per sedare le proprie paure, è ormai riconosciuta l’esistenza di una forma di dipendenza da internet. Alcune mamme non riuscirebbero a resistere alla tentazione di postare e aggiornare il proprio status di Facebook per tenere aggiornati i propri contatti.
Maternità e dipendenza dai social network
La maternità, così tanto esibita sui social network, calza perfettamente nella classificazione del narcisismo sociale, una nuova categoria molto viva nella nostra vita quotidiana.
Il narcisismo, visto non più solo come una struttura patologica ed una classificazione nosografica, quindi, ma da intendersi come un tratto di personalità che caratterizza il nostro tempo.
I periodi della vita più stressanti danno vita a fenomeni di esibizionismo più o meno marcati. Gli adolescenti, ad esempio, chiamati a confrontarsi con cambiamenti fisici e psichici molto grandi, vivono un periodo di grande tensione e confusione. Questo periodo burrascoso trova una valvola di sfogo sull’esibizione di comportamenti esagerati ed estremi. Con l’arrivo dei social, molto di questo esibizionismo viene canalizzato in rete.
Ho fatto un figlio: sono ancora bella come prima?
Lo stesso tipo di esibizionismo può riguardare la gravidanza e la prima maternità. Sempre più donne sperimentano la gravidanza in età adulta, dopo essersi abituata ad un certo tenore di vita, senza pargoli e biberon. Questo cambia tutto nella vita di una donna, molto più di quando si decide di fare un figlio in età molto giovane.
I cambiamenti fisici che accompagnano la gravidanza sono carichi di simbolismi ed emozioni. Vedere i propri tratti alterarsi, non riconoscersi più in quell’immagine così familiare, dover fare i conti con le “imperfezioni” a cui si va incontro. Tutto questo può essere destabilizzante per una donna, nonostante se ne dica il contrario.
Le mamme online aggiornano i propri account social anche per ritrovare se stesse tramite gli occhi altrui: cercare un supporto sociale e l’approvazione della nuova versione di se stesse e del loro ruolo di madre, anche se questo può sfociare nell’esagerazione e nella violazione della riservatezza intima della genitorialità.