TikTok pullula di video di persone con tic nervosi. I post sono segnalati dall’hashtag #tourettes e ricevono miliardi (non milioni) di visualizzazioni. Può, un social, incoraggiare un disturbo neurologico?
Secondo i dati raccolti da Wall Street Journal, dall’inizio della pandemia si è verificato un aumento dell’insorgenza di tic nervosi in giovani e giovanissimi. I dati provenienti dall’ambito sanitario in diverse strutture, dagli Stati Uniti, all’Inghilterra, fino all’Australia, mostrano un incremento di casi che vedono protagonisti adolescenti, perlopiù di sesso femminile.
La sindrome di Gilles de la Tourette è un disturbo neurologico che induce a compiere movimenti e produrre suoni afinalistici e ripetitivi, fuori dalla volontà della persona. Può essere così invalidante da condizionare ogni ambito della vita, da quello personale a quello lavorativo e sociale. La sindrome di Tourette su TikTok è un fenomeno che ha visto una larga espansione, in modo particolare durante il periodo di pandemia.
Dal marzo 2020 il Texas Children’s Hospital segnala circa una decina di nuovi casi ogni mese. Di molto superiore rispetto al periodo della pre-pandemia.
Nonostante la Sindrome di Tourette impatti maggiormente il genere maschile, dai dati raccolti si evince che gran parte dei casi esaminati riguarda adolescenti di sesso femminile.
Le ragazze che si sono rivolte ai centri medici, in pratica, hanno dichiarato di essere assidue fruitrici di video di TikTok, le cui protagoniste sono altre ragazze che mostrano i propri “sintomi” al mondo intero. I tic presentati dalle pazienti, inoltre, erano stranamente più o meno sempre gli stessi, in linea con quelli visti all’interno dei video.
Riguardo la Sindrome di Tourette su TikTok, sono moltissime le influencer su questo social (la stragrande maggioranza di sesso femminile) che dichiarano di essere affette dalla Sindrome, che le porterebbe ad essere vittime di tic nervosi, comportamenti ripetitivi fuori controllo.
È proprio l’esibizione di tali tic che gli permette di guadagnare like e visualizzazioni.
Molti studiosi del campo, però, mettono in guardia dalle false e frettolose diagnosi. I dati indicano che non tutte le persone che mostrano tic e comportamenti ripetitivi sono in realtà affette da tale sindrome. Per effettuare la diagnosi non basta osservare comportamenti ripetitivi e bizzarri, ma bisogna seguire determinati parametri clinici ed un’attenta osservazione caso per caso.
È importante sottolineare, inoltre, che sui social il fenomeno dell’emulazione è molto forte, specialmente se si tratta di adolescenti. Potrebbe essere proprio il caso della Sindrome di Tourette su TikTok.
La pratica molto diffusa di seguire i propri idoli, che siano influencer o comunque personaggi in vista, attiva delle dinamiche di emulazione e rispecchiamento, che spesso possono avere risvolti importanti.
Il social TikTok si è detto disponibile a voler indagare questo fenomeno, anche attraverso l’attivazione del controllo parentale, che permetterebbe ai genitori degli adolescenti di controllarne l’uso che ne fanno. Al di là di questo, però, la condotta migliore risiede sempre nella prevenzione e nell’intervento diretto. Forse non sarà possibile trovare una correlazione diretta e positiva tra TikTok e i tic nervosi, né tra le adolescenti e la sindrome di Tourette, ma vale sempre la regola d’oro: la sovraesposizione, a qualunque contenuto, non può mai avere esiti positivi.
Se si pensa di essere affetti da qualsiasi disturbo, o se si accusano gli stessi sintomi visti in un video, la cosa migliore non è ingigantire, fare auto-diagnosi o riprodurre il contenuto, bensì correre ai ripari: chiedere aiuto e cominciare una psicoterapia comportamentale, interrompendo la fruizione di certi contenuti.