Quando una persona decide di rivolgersi ad uno psicologo, o si mette alla ricerca di un professionista per sondare il terreno e poi decidere il da farsi, spesso affida le sue ricerche ad internet, biblioteca infinita di informazioni. E questo post è dedicato proprio a chi si addentra nei meandri della psicologia e degli psicologi.
Come si sceglie il professionista giusto, dunque?
Ovviamente non esistono psicologi giusti e psicologi sbagliati, ma esistono sicuramente Psicologi e Non-Psicologi. Questa non è un’informazione superflua, ma la più importante di tutte: la prima cosa da fare è, infatti, quando si visualizza il nome di uno psicologo, è quella di verificare che egli sia davvero tale. Uno psicologo può usare questo titolo solo se abilitato all’esercizio della professione ed iscritto all’Albo degli Psicologi della sua regione. Ogni regione ha il proprio albo, grazie al quale potete personalmente controllare l’iscrizione di ogni professionista. Se non conoscete la regione, potete consultare l’Albo Nazionale a questo link: inserite nome e/o cognome e verificate l’iscrizione dello psicologo.
[Nel caso in cui stiate cercando uno psicoterapeuta e non lo troviate nell’Albo degli Psicologi, provate nell’Albo dei Medici, a questo link e controllate che vi sia specificata la specializzazione in Psicoterapia o Psichiatria].
La persona è regolarmente iscritta?
Allora via libera, potete proseguire nella ricerca di informazioni più dettagliate su questo professionista; il metodo che vi consiglio, ed anche il più sicuro, è quello di mettersi in comunicazione direttamente con lui e porgli le domande che desiderate.
La persona non è iscritta all’Albo?
Allora non è uno psicologo.
Non è raro, purtroppo, imbattersi in persone che si spacciano per psicologi senza averne il diritto, commettendo un reato e, soprattutto, ingannando le persone che si rivolgono a loro per un aiuto.
Ci sono poi persone che non si definiscono Psicologi, ma usano vie alternative per mandare lo stesso messaggio: personaggi che non dichiarano esplicitamente chi sono e che tipo di percorso hanno fatto per fare ciò che fanno, ma dicono di occuparsi di psicologia, di mente umana, di benessere e salute mentale, di emotività, utilizzando tutti i termini del caso che hanno lo scopo di rassicurare e raggirare potenziali clienti.
Possono denominarsi Consulenti, Counselor, Massaggiatori, Operatori Olistici, Coach, Operatori, mediatori, esperti di…, Naturopati, Psicopedagogisti, Reflector. I nomi sono tanti, ma la realtà è solo una: esercizio abusivo della professione.
E’ possibile riconoscere queste persone dal fatto che hanno percorsi formativi ambigui o millantano diplomi e corsi di formazione mai sentiti, o comunque che non riguardano nessuna laurea in psicologia; è bene quindi fare anche delle ricerche sull’attendibilità dei loro “diplomi e qualifiche”.
Alcuni propongono corsi, veri e propri percorsi psicologici, consulenze psicologiche e “terapie” familiari, individuali, di coppia e di gruppo, magari dandogli un nome diverso, ma fondamentalmente cercando di sostituirsi allo psicologo (e allo psicoterapeuta).
La legge condanna e punisce questi impostori, infatti sono molte le sentenze di tribunali che condannano i cosiddetti “counselor” per esercizio abusivo della professione, e molte altre ce ne saranno, se persone di questo genere continueranno a spacciarsi per i professionisti che non sono.
Ma la salute psicologica (e fisica) delle persone che cercano un aiuto non può essere “riparata” con la stessa velocità con cui viene compromessa da questi finti professionisti. Uno psicologo conosce la mente umana ed ha studiato e si aggiorna continuamente per trattare la salute mentale, ed è “autorizzato” a farlo. Una persona che non ha fatto lo stesso percorso, no, ed è molto molto pericoloso ciò che fa.
Fate attenzione, quindi, alle figure in cui vi imbattete: controllate sempre la loro identità e professionalità, perché la vostra salute è il bene più prezioso!
Ben detto. Tuteliamoci dai counselor, che non sono psicologi ma incompetenti esaltati e scorretti. Povera Italia
Guardandosi intorno, è incredibile come questa sia una realtà molto molto estesa, purtroppo.
Ciao Silvia, benvenuta
Vorrei fare una domanda in merito a come si sceglie un professionista. Ho un’amica psicologa regolarmente iscritta all’albo ed esercitante la professione. Secondo lei, dottore Di Maio, posso fare delle sedute con questa persona nonostante ci conosciamo da quasi 25 anni? Il fatto che sia un’amica, potrebbe precludere dei colloqui oppure non ci sarebbero problemi?
Cara Elektra,
quando esiste un rapporto d’amicizia pregresso, la professione dello psicologo trova degli ostacoli non indifferenti, che andranno ad inficiare il suo operato. In questi casi è difficile, infatti, mantenere tutte quelle caratteristiche proprie di un setting psicologico che permettono una buona realizzazione dei propositi e degli obiettivi.
Non è solo auspicabile che tra lo psicologo e chi vi si rivolge non vi siano vincoli di relazione, ma è proprio regolamentato dal Codice Deontologico degli Psicologi italiani, che nella prima parte dell’articolo 28 recita:
“Lo psicologo evita commistioni tra il ruolo professionale e vita privata che possano interferire con l’attività professionale o comunque arrecare nocumento all’ immagine sociale della professione. Costituisce grave violazione deontologica effettuare interventi diagnostici, di sostegno psicologico o di psicoterapia rivolti a persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene relazioni significative di natura personale, in particolare di natura affettivo-sentimentale e/o sessuale”.
Ti ringrazio per la domanda, che sarà di chiarimento anche per altri che leggeranno. A presto!
Grazie a lei per la risposta!