In un mondo che ci vede sempre più lontani dalle altre specie animali, che avevano, ed hanno, come unica preoccupazione sopravvivere, procurarsi il cibo e riprodursi, abbiamo plasmato il nostro universo umano secondo le nostre esigenze e possibilità, creandoci uno spazio sufficientemente sodisticato. Oggi ciò che maggiormente ci spinge a pensare è il lavoro, l’istruzione, il sostentamento, i possedimenti materiali e l’amore. Un milione di milione di stimoli ed obiettivi, ma anche un sopravvivere a tanti tanti stress.
Sono cambiate le nostre priorità, certo, ma il nostro cervello conserva e fa bagaglio del corredo dell’uomo preistorico che un tempo fu, e di tutto ciò che è stato prima; ne possiede degli evoluti, e spesso proprio i medesimi ed immutati, meccanismi.
Conoscere l’ansia
L’ansia è un meccanismo ancestrale che il nostro corpo mette in atto per prepararsi ad un attacco imminente, ad una prova esasperante, ad un’esperienza unica.
Il campanello d’allarme che “qualcosa non va” o che bisogna prestare maggiore attenzione. Il segnale che c’è una situazione da risolvere e da affrontare, e che non c’è da star tranquilli.
Un respiro e un petto pesante, un’incapacità apparente di controllare del tutto la situazione e i nostri movimenti, con tic, fame d’aria e nervosismo. Sintomi che spaventano ma che per fortuna sono spesso totalmente innocui per la nostra salute fisica. Ma possono provocare non pochi problemi a quella mentale.
Lavorare con l’ansia
Ovviamente, e per fortuna, oggi non abbiamo bisogno molto spesso di affrontare bestie feroci o situazioni potenzialmente mortali, ma il nostro corpo è rimasto quello che era ed è sempre stato e come tale reagisce. Oserei dire che gli stress di oggi come essere bocciati, non riuscire a far fronte alle spese e non avere accanto la persona che si desidera, forse possono risultare, a livello psicologico, altrettanto deleteri di ciò che in passato era l’attacco di animali feroci e/o una battaglia. Il nostro istinto vuole che restiamo vigili e sul chi vive, sempre pronti ad ogni emergenza. E questo ci provoca ansia.
Convivere con gli stati ansiosi
Bisogna capire innanzitutto che si tratta di un fenomeno perfettamente normale e presente in tutti. L’uomo non è poi così invincibile come creatura ed immortale come concetto, anzi, egli è il risultato di migliaia di anni di evoluzione in cui, sotto certi aspetti, si potrebbe dire che ha perso alcune delle caratteristiche fisiche come i sensi più sviluppati, una coda, maggiore equilibrio… ma ne ha guadagnate delle altre, prettamente intellettive; con tutti i pro e i contro della faccenda.
Affrontare l’ansia
Non c’è un vero e proprio metodo – o motivo – per sconfiggere questa “belva”: molte persone ci convivono per tutta la vita, facendola rientrare tra le facoltà naturalmente umane, come precisato poco fa. La accettano come tratto e caratteristica, senza problemi particolari, poiché le conferiscono il posto e lo spazio che merita, né di più, né di meno.
E’ chiaro, però, che in situazioni particolari l’ansia può creare un vero e proprio ostacolo ad una vita sana e felice:
Può sfociare in Fobie, in Attacchi di Panico, in Ipertensione, in Palpitazioni e in Stress cronico. E questi, sebbene a livello fisico, e nei limiti del fisiologicamente accettabile, siano quasi del tutto innocue, non è mai un bene che siano trascurate e protratte a lungo, fino a divenire dei meccanismi di risposta automatici, persistenti e, quindi, disfunzionali.
Il metodo per evitare che questo avvenga, a parte quello di elezione di rivolgersi ad un esperto, è leggere i punti di questo articolo (riportati anche nel titolo) e riflettere sul fatto che l’ansia, come molte altre dinamiche che ci riguardano, nonostante oggi nessuno abbia più voglia di mangiarci o di picchiarci per la conquista del territorio, fa parte del nostro corredo fisico ed emotivo, e che quindi se tenuta ad un livello accettabile, non ha conseguenze. Di questa riflessione fa anche parte (o dovrebbe farne) l’imparare a rendersi conto di quando uno stato emotivo e/o fisico travalica i limiti e diventa dannoso per la persona; quando, cioè, limita le decisioni, le azioni, la condotta delle persone, ostacolandone la vita.
Altri elementi che possono aiutare ad auto-regolarsi potremmo identificarli in un sonno regolare, una buona dieta, una buona abitudine al sorriso, attività fisica e tanto, tanto esercizio di auto-conoscenza.
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