L’ansia, quella sana e fisiologica, è un aiuto per far fronte alle varie situazioni della vita ed a tutte le performance a cui si è chiamati a rispondere. L’ansia da prestazione, invece, è una grande preoccupazione, la paura immotivata di fallire in un compito.
Ansia da prestazione: come si manifesta
La persona che prova eccessiva ansia (clicca qui per l’articolo sull’ansia) in previsione di un evento, comincerà a mettere in atto dei meccanismi per farvi fronte: solitamente sono meccanismi di autosabotaggio e di evitamento. Evitare di fallire, di essere quindi mal giudicati, evitare di aver paura. Paura di essere rifiutati, di non fare bene. Di non riuscire a soddisfare l’altro e di non essere ben voluti. Sull’altro versante c’è l’ambizione ed il bisogno di essere apprezzati, di essere all’altezza.
L’ansia da prestazione può manifestarsi in ogni ambito della vita: scolastico, lavorativo, sportivo, relazionale, sessuale.
Per quanto riguarda il versante sessuale, la paura di non riuscire a fare bene in una relazione intima può diventare così grande da rendere gli incontri sotto le lenzuola delle vere e proprie esperienze di disagio, per entrambi i membri della coppia, minacciando la serenità del rapporto a due.
Paura di non farcela: il terrore del fallimento
Il meccanismo dell’ansia da prestazione porta la persona che la vive a concentrarsi sul fallimento, sulla paura di non farcela, innescando un circolo vizioso imperniato sulla paura, che la maggior parte delle volte porterà inevitabilmente al fallimento.
Un’ansia così elevata può sfociare in disfunzioni erettili, eiaculazione precoce, anorgasmia e varie difficoltà che riguardano l’eccitamento e la condotta sessuale, ma essa non è circoscritta solo all’ambito in cui si verifica in modo palese: ha delle conseguenze molto ampie su chi la vive, può portare alla nascita di altri sintomi, come le difficoltà nel dormire, stati di irritabilità ed ansia estesa anche ad altri frangenti della vita, che potrebbero esordire in attacchi di panico, ossessioni e fobie.
Alla base dell’ansia da prestazione c’è l’ideale che la persona si è creata di se stessa: un ideale troppo alto, uno standard a cui ambire troppo grande, troppo perfetto da raggiungere. Questo conferma il fatto che questo fenomeno non è una problematica sessuale, o comunque non solo sessuale: è una questione che riguarda la persona nel suo complesso, è una problematica psicologica prima che sessuale. E’ perciò importante esplorare il vissuto e la storia personale per comprendere l’origine reale di quest’ansia.
Consultare uno psicologo, un professionista che possa essere d’aiuto è fondamentale per affrontare il problema alla radice e indagare i processi mentali dell’ansia, per interrompere il meccanismo del disagio che si innesca.
Non basta fare un lavoro sui sintomi e solo sulle difficoltà sessuali, ma bisogna lavorare su se stessi ad un livello più profondo.
Ciao Gabriele. Non c’è dubbio che l’ansia da prestazione sia un problema di natura psicologica e che sia necessario fare un lavoro di terapia su stessi. Purtroppo a volte quando ci si sente avvolti dall’ansia è già troppo tardi. Ho scoperto sulla mia pelle cosa vuol dire l’ansia e infatti ho sempre tollerato poco le persone che me l’amplificavano.
Credo che importante sia avere gli strumenti giusti. Grazie per il tuo like e un sorriso 🙂
Lila
Ciao Lila, purtroppo l’ansia è così una condizione forte, da annebbiare tutto il resto. Rende difficile ogni cosa, talmente è pervasiva. Ma è vero che con il giusto approccio la si può affrontare!
Un sorriso, buona settimana:-)