Falsi psicologi: le figure dell'esercizio abusivo

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5 thoughts on “Falsi psicologi: le figure dell'esercizio abusivo”

  1. Vorrei fare una domanda in merito a come si sceglie un professionista. Ho un’amica psicologa regolarmente iscritta all’albo ed esercitante la professione. Secondo lei, dottore Di Maio, posso fare delle sedute con questa persona nonostante ci conosciamo da quasi 25 anni? Il fatto che sia un’amica, potrebbe precludere dei colloqui oppure non ci sarebbero problemi?

  2. Cara Elektra,
    quando esiste un rapporto d’amicizia pregresso, la professione dello psicologo trova degli ostacoli non indifferenti, che andranno ad inficiare il suo operato. In questi casi è difficile, infatti, mantenere tutte quelle caratteristiche proprie di un setting psicologico che permettono una buona realizzazione dei propositi e degli obiettivi.
    Non è solo auspicabile che tra lo psicologo e chi vi si rivolge non vi siano vincoli di relazione, ma è proprio regolamentato dal Codice Deontologico degli Psicologi italiani, che nella prima parte dell’articolo 28 recita:
    “Lo psicologo evita commistioni tra il ruolo professionale e vita privata che possano interferire con l’attività professionale o comunque arrecare nocumento all’ immagine sociale della professione. Costituisce grave violazione deontologica effettuare interventi diagnostici, di sostegno psicologico o di psicoterapia rivolti a persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene relazioni significative di natura personale, in particolare di natura affettivo-sentimentale e/o sessuale”.
    Ti ringrazio per la domanda, che sarà di chiarimento anche per altri che leggeranno. A presto!

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