Chi di voi ha mai sentito dire che solo una piccola percentuale di mammiferi è monogama?
Ormai è entrato a far parte dei discorsi e dell’immaginario di molte persone la credenza secondo la quale l’essere umano è per natura infedele.
Prove, articoli, discorsi, tutti atti a dimostrare la tesi che vede l’uomo come un animale infedele e naturalmente sempre alla ricerca di nuovi partner.
Ed eccoci quindi con un nuovo articolo sull’infedeltà ed i tradimenti (clicca qui per leggere l’articolo precente sull’infedeltà). Perché si tradisce? Come si fa a capire se il partner è infedele? Cos’è la fedeltà e come si fa a mantenerla?
Anche nell’ambito della psicologia e della psicoterapia si è insinuata questa idea, ed oggi è ben accetta all’interno di molti studi di psicoterapia la dinamica dell’infedeltà come di conseguenza naturale dell’evoluzione dei rapporti di coppia. Anzi, spesso l’infedeltà è concepita come un toccasana per la coppia: tradire aiuterebbe a comprendere quali sono i desideri della persona e quali sono i bisogni e le priorità di ognuno.
Ma è davvero una legge di natura? Il tradimento fa parte dell’essere umano e non c’è scampo?
Dire che il tradimento è insito nella natura umana, è un po’ riduttivo se si considera che l’essere umano è un universo molto complesso e difficilmente incasellabile in teorie senza via di uscita.
Sarebbe un peccato rinunciare all’idea di rispondere a domande come Perché si tradisce?
Perché mi ha tradita/o?
Perché quella determinata persona si è comportata in quel determinato modo? Perché cerca un’altra/o? Perché alcuni sono traditori cronici?
Una di queste risposte risiede nell’autostima.
I tradimenti di alcune persone sono strettamente collegate alla propria autostima: per preservarla, hanno bisogno di dimostrare continuamente a se stesse di essere in grado di agire e di non soccombere alle relazioni. Si, soccombere alle relazioni. Si tratta, spesso, di persone che portano con sé delle forti scottature che purtroppo hanno collezionato nella loro vita: delusioni, umiliazioni, che nel tempo hanno minato il senso di sé, mettendo a rischio (distruggendo) l’opinione che hanno di loro stesse e del proprio senso di efficacia. Queste persone non riescono a presentarsi per come sono e a lasciarsi andare totalmente alla costruzione di un legame amoroso, perché hanno continuamente bisogno di proteggersi e non permettere più agli eventi della vita di ferire.
Altre persone, invece, hanno una estrema paura della dipendenza. Stare con qualcuno significa aprire il proprio cuore e la propria vita ad un’altra persona, e questo potrebbe innescare pericolosi legami di dipendenza. Anzi, per queste persone l’instaurarsi di un legame significa, automaticamente, che si è accesa la spia rossa della dipendenza: bisogna scappare da quella relazione, almeno parzialmente.
Cosa dire, invece, di quelle coppie che sembrano salde ed appagate, quelle relazioni (magari matrimoni) che durano da molto tempo e che sembrano così stabili che un tradimento, o una serie di tradimenti, stonerebbe con tutto il resto?
Perché ci si tradisce anche se sembra che nella coppia vada tutto bene?
Non certo per una risposta al richiamo naturale del tradimento!
Molte relazioni, tra cui convivenze e matrimoni di lunga data, in realtà non sono così felici come sembrano: hanno dei punti deboli che, anche se dall’esterno non sono visibili, dall’interno invece vengono percepiti con molta risonanza (clicca qui per leggere l’articolo sulle crisi di coppia). I partner infedeli in questo tipo di coppie arrivano spesso ad intrattenere relazioni extraconiugali e, contemporaneamente, gestire il proprio rapporto. Per loro il tradimento rientra a pieno titolo nella routine: si mette su in questo modo una vera e propria doppia vita, e non è dato sapere se un giorno avverrà la decisione di lasciare un partner a favore della relazione con l’altro; spesso non accade, e vengono tenute in piedi diverse relazioni contemporaneamente.
Se un po’ di tempo fa la fedeltà era da considerarsi un valore, ai giorni nostri non è difficile veder ritagliato un posto legittimo all’infedeltà all’interno della coppia e, anzi, spesso l’essere fedeli viene visto come un segno di “buonismo”, di condizionamento sociale e religioso.
Ma è vero che la fedeltà non fa parte dell’essere umano e, quando presente, è solo un condizionamento di natura sociale e/o religioso?
Non tutti sono d’accordo, infatti, con questa nuova visione del tradimento: non tutti condividono l’idea che l’infedeltà sia una dote naturale dell’uomo. Per queste persone la fedeltà è ancora un valore e, anzi, un segno di forza. Colui che resta fedele al proprio partner è quello che resiste all’impulso di scappare via dal legame; colui che affronta attivamente le crisi ed annienta la paura di un rapporto stabile.
Per qualcuno la fedeltà è un dono che si fa a se stessi ed alla coppia, ed ha poco o nulla a che fare con la moralità, i condizionamenti sociali e le scelte religiose, ma riguarda la stabilità interiore e l’equilibrio personale.
I partner infedeli pare abbiano bisogno di non avere punti fermi, perché li temono; quelli fedeli, al contrario, non hanno paura di trovare e viversi un porto sicuro.
E voi cosa ne pensate? Da che parte state?
Un ringraziamento particolare a chi mi ha chiesto di scrivere questo articolo per ampliare il discorso sull’infedeltà.
Se anche tu vuoi richiedermi un articolo in particolare, contattami qui.
Una di queste risposte risiede nell’autostima….assolutamente d’accordo
Gran campo minato l’autostima
no, per me no, sarà che ho una fede incrollabile in me stessa…e non sono ancora saltata in aria… ciauuu